Proprietà
Le proprietà del peperoncino sono molteplici e in molti casi veramente interessanti. Tutto o quasi, è costituito dalla Capsaicina, un alcaloide derivato dalla fissazione dell’azoto con altri elementi chimici che si concentra soprattutto nella placenta, il tessuto bianco e membranaceo attaccato nella parte interna del frutto. La capsaicina è l’elemento base del peperoncino, responsabile del "bruciore", ma anche degli effetti più benefici. Tuttavia, il peperoncino è anche una fonte eccellente di vitamina, A, B, C ed E con minerali come molibdeno, manganese, acido folico, potassio, tiamina, e rame. E’ uno degli alimenti con il più alto contenuto di vitamina C, importantissima per il corretto funzionamento del sistema immunitario. E’ ricco di carotenoidi, i quali esercitano effetti protettivi nei confronti di svariate patologie grazie alla neutralizzazione dei radicali liberi. Al peperoncino sono da attribuirsi una potente azione vasodilatatoria e la capacità di fluidificare il sangue migliorando e stimolando la circolazione sanguigna. L’elevato contenuto di antiossidanti permette di ridurre il colesterolo causa di malattie importanti come l’aterosclerosi, ictus, infarti e altre malattie cardiache. La vitamina B6 e l’acido folico riducono l’elevato livello di omocisteina proteggendo i capillari e le pareti dei vasi sanguigni. Inoltre aiuta ad alleviare i dolori artritici alle estremità tramite l’uso di impacchi o pomate. La capsaicina è in grado di stimolare l’appetito, aumentare la secrezione di muco e di succhi gastrici aiutando la digestione, inoltre è disintossicante e antifermentativo intestinale (carminativo). Ha un effetto antibiotico poichè stimola la produzione di leucociti o globuli bianchi che grazie al loro intervento, il corpo umano ha una migliore risposta immunitaria difendendosi dagli attacchi di microorganismi ostili, come virus, batteri, miceti e parassiti. In caso di tabagismo, aiuta a ripulire i polmoni, poichè dilata le vie aeree riducendo l’asma e il respiro affannoso. Il fumo di sigaretta contiene benzopirene che distrugge la vitamina A nel corpo. La vitamina A presente nel peperoncino riduce l’infiammazione dei polmoni e enfisema causati dal fumo di sigaretta. Per le persone che soffrono di diabete il consumo di una piccola quantità di peperoncino nel corso di un normale pasto è in grado di controllare in modo efficace i livelli di insulina. I livelli di insulina necessari per abbassare il contenuto di zuccheri nel sangue possono ridursi del 60% nelle ore successive. Al contrario di quanto molti credono, non causa emorroidi ma le cura grazie al suo alto potere cicatrizzante e vasodilatatorio. Si consiglia comunque moderazione e prudenza per la sua azione irritante sulla mucosa anale. Negli Stati Uniti, hanno studiato l’effetto della capsaicina in vitro ed hanno potuto dimostrare che la capsaicina diminuisce fortemente la proliferazione delle cellule di cancro alla prostata in coltura. Tuttavia, non sono ancora stati effettuati studi clinici sugli uomini. Secondo l´autore, il Dr.H. Phillip Koeffler, la capsaicina attiva una via molecolare che porta alla morte delle cellule (apoptosi), probabilmente tramite una cascata di eventi che inibisce il rilascio del fattore di trascrizione NF-kappa B, il quale in molte cellule tumorali favorisce la sopravvivenza. Questo è di fondamentale importanza per bloccare la crescita del tumore, visto che appunto i tumori sono caratterizzati da una crescita incontrollata delle cellule. Non è comunque consigliabile incrementare indiscriminatamente il consumo di peperoncino visto che non sono ancora stati effettuati studi clinici sugli uomini. La presenza di capsaicina, molto elevata nei cosiddetti peperoncini piccanti, si misura con la scala Scoville. Nel peperone dolce, adatto al consumo fresco, ci sono da 0 a 500 unità Scoville di capsicina, nella varietà Bhut Jolokia, si sono raggiunte le 1.041.427 unità. Curiosità: la vitamina C fu scoperta nel 1921 proprio nei peperoncini dallo scienzato ungherese Albert Szent- Gyorgyi de Nagyràpolt.
Antidoti
L’ingestione di peperoncini troppo piccanti può provocare una violenta senzazione di bruciore in bocca, nella gola e nello stomaco. La senzazione di bruciore è un impulso d’allarme causato dalla capsaicina, un olio alcalino liposolubile, la quale in contatto con le mucose, stimola i recettori vanilloidi TRPV1, recettori della trasduzione del dolore. Le soluzioni per alleviare il dolore sono molteplici e le usanze si differenziano da paese a paese. Innanzitutto bere acqua non aiuta poichè la capsaicina e i vari capsaicinoidi non sono solubili in acqua, mentre si diluiscono facilmente nell’alcool. Tuttavia le bevande alcoliche diluendo la capsaicina con un effetto solvente rischiano di diffondere il bruciore anche in quelle zone non ancora colpite. L’antidoto per eccellenza è il latte e i suoi derivati (yogurt, formaggi, gelato, ecc). Infatti, le proteine della caseina contenuta nel latte agiscono come un detergente inglobando nella loro parte grassa la capsaicina rendendola in gran parte inefficente. Un’altro valido aiuto lo danno anche lo zucchero, il miele e il pane. Comunque, non solo i cibi grassi o molto zuccherati aiutano ad alleviare gli effetti della capsaicina, ma anche quelli a base acida. Infatti, mangiando mele, pomodori, ecc, è possibile neutralizzare alcune delle attività alcaline dei capsaicinoidi attenuando parzialmente la loro intensità. E’ usanza in Indonesia e Thailandia mangiare un cetriolo. In Messico si usa il limone.
Indicazioni e controindicazioni
In natura c'è tutto quello di cui il mostro fisico necessita. Non abbandoniamoci alla chimica, ricorriamo alla grande madre terra così generosa da regalarci autentici miracoli che alleviano i malesseri, ridanno energia e riconducono verso la via della salute. Forse i tempi di ripresa non saranno velocissimi, forse dovremmo dedicarci un pò di tempo in più, ma dobbiamo credere nel risultato di ciò che ci offre la natura. Dobbiamo affidarci a quel raccolto che ci chiede ben poco in cambio, ma ci dona qualcosa di veramente impagabile: la salute. Un benessere che richiede qualche attenzione per evitare l'uso eccessivo dei prodotti. Infatti, troppo peperoncino potrebbe causare infiammazioni renali e gastrointestinali fino ad arrivare all'arresto respiratorio per dosi particolarmente elevate. E soprattutto, facciamo sempre una prova prima di ingerirlo in dosi importanti o usare unguenti e creme medicamentose. Prima di ricorrere al peperoncino o a prodotti contenenti capsaicina, è consigliabile utilizzarne piccole quantità e attendere eventuali reazioni come arrossamento della pelle, irritazioni, lacrimazione agli occhi, starnuti. Comunque sia, l'assunzione del peperoncino sciolto in acqua è da evitare ai bambini, alle donne incinte, a chi soffre di problemi legati all'apparato digerente, in caso di allergia alla capsaicina, a chi soffre di emorragie o di emorroidi sanguinanti, a chi assume anticoagulanti, ai soggetti con pelle delicata e a contatto con ferite, a chi soffre di epatite e cistiti ricorrenti. Per contro il peperoncino depura e allontana i germi dell'organismo, insomma è considerato un antibiotico naturale. L'efficacia sull'uso del peperoncino in medicina si riscontra usandolo non in modo sporadico, ma con costanza a seconda della patologia e comunque aver pazienza fino a quando non sparisce il problema.
Il "caldo" del peperoncino
Il grado ustionante del peperoncino si misura con due possibili parametri:
Scoville Heat Units (S.H.U.)
Il farmacista Wilbur Scoville nel 1912 teorizzò la prova organolettica per determinare la piccantezza del peperoncino. In particolare si procede
mischiando i peperoncini ridotti in pasta con una soluzione di zucchero e acqua fino ad arrivare all'assenza di piccantezza.
Dremann's Hotness Scale (D.H.S.)
E' il diametro del peperoncino a determinare il grado di piccantezza: più è sottile e più risulta piccante.
Possiamo ridurre a tre categorie il grado di "vitalità" del peperoncino: estremamente piccante, piccante e semipiccante. Quando andiamo al mercato o in qualsiasi supemercato o negozio di frutta e verdura ci troviamo in difficoltà nel valutare la "forza" dei vari peperoncini proposti. Anzi, il più delle volte nella scelta pensiamo che uno valga l'altro. Non è così. Possiamo tentare di restringere il campo e dare una scala decisamente circosritta tra i vari tipi di frutti. In particolare, il peperoncino sottile a sigaretta di colore rosso risulta senz'altro piccante, mentre quello di colore verde può essere sia di sapore dolce che decisamente più forte. Per quanto riguarda i peperoncini a forma di ciliegia in genere hanno un sapore pungente. La massima attenzione e da prestare al peperoncino a forma di bacca dalla lunghezza di 1 o 2 cm massimo, hanno una concentrazione di capsaicina superiore alla loro consistenza volumetrica. In Italia abbiamo il Diavolicchio Calabrese con i suoi 15.000 S.H.U. .
Alcuni sintomi, alcuni "rimedi"
Fa bene alla salute. In troppi sono convinti che il peperoncino fa male. E' un antico pregiudizio. Probabilmente è dovuto alla somiglianza dei nomi pepe e peperoncino che ha fatto supporre una stretta parentela e quindi ha trasferito al peperoncino gli aspetti negativi del pepe che notoriamente fa male alla salute. La verità è che nessun rapporto esiste fra pepe e peperoncino; nonostante la somiglianza linguistica. Il primo appartiene alla famiglia delle Piperacee che niente hanno a che fare con le Solanacee che comprendono il peperoncino. Può darsi invece che a determinare i giudizi negativi sia stato il piccante. In ogni caso le peggiori preoccupazioni sono per lo stomaco. Molti affermano di non poter mangiare peperoncino perchè "brucia lo stomaco" o causa "bruciori allo stomaco". Non c'è niente di più sbagliato. Sicuramente il peperoncino è stomachico cioè favorisce la secrezione dei succhi gastrici e quindi la digestione. Molte regioni meridionali conservano nella tradizione popolare un infuso digestivo fatto di camomilla calda con l'aggiunta di un cucchiaino di polvere di peperoncino e un pò di miele come dolcificante. In Calabria, nella Riviera dei cedri, si prepara un ottimo digestivo di cedro e peperoncino. Si ottiene mettendo in infusione nell'alcol corteccia di cedro e polvere di peperoncino piccante. Questo preparato si chiama Zafarà. Si deve alla genialità di un maestro - gastronomo come Vincenzo Buonassisi la creazione di una "bomba" digestiva fatta di alcool, bucce di limone e peperoncino. Ma il "capsicum" non è utile soltanto per la buona digestione. Sgombrati i pregiudizi, bisogna esaminare da vicino le straordinarie qualità di questo ortaggio o spezia. Vediamole una per una elencando in ordine alfabetico le principali malattie per le quali svolge azione benefica:
Alcolismo
Il celebre medico fitoterapeuta Henri Leclerc dice di aver guarito molti alcolisti incalliti somministrando ogni tre ore un cucchiaio da cucina da lui preparato miscelando 4 gr. di tintura madre di capsicum annuum con 180 gr. di acqua. D'altra parte l'utilizzazione del peperoncino contro l'alcolismo ha riscontri puntuali presso varie culture popolari. Chi ha abusato di alcool starà subito meglio con una tisana amara (assenzio, gauriana) con l'aggiunta di 2 o 3 gocce di tintura madre di peperoncino.
Arteriosclerosi
Le proprietà vasodilatatrici e anticolesterolo sono riconosciute da tutti. Ad esse si aggiunge l'azione della vitamina PP che rende elastici i
capillari e della vitamina E che aumenta l'ossigenazione nel sangue. Per questi motivi il peperoncino è utilissimo per la prevenzione e la cura dell'arteriosclerosi.
Artrite e reumatismi
Usato sul corpo, all'esterno, il peperoncino ha un effetto revulsivo cioè dilata i capillari e riscalda. Per artriti e reumatismi procedere così: far macerare per 2 giorni 6 peperoncini rossi in 100 gr. di alcool a 60° e con questo poi fare impacchi sulle parti doloranti.
Artrosi e lombalgia
Castore Durante, un botanico vissuto XVII secolo, indica il peperoncino come revulsivo nell'artrosi, nella lombaggine e nella sciatica. In caso di
necessità si può preparareuna lozione lasciando macerare una parte di peperoncino in 6 di alcool a 33°. Aggiungendo 15/20 gocce di questa lozione in mezzo bicchiere d'acqua si otterrà un ottimo
rimedio per artrosi e lombaggini (da frizionare sulle parti). Allo stesso scopo si potranno preparare dei cataplasmi di argilla e peperoncini da spennellare sul corpo. Ci vuole l'argilla verde e
il peperoncino da unire sempre in ragione di 6 parti di argilla e una di peperoncino. Sia con le lozioni che con l'argilla procedere con cautela e massima attenzione perchè se si esagera il
peperoncino causa irritazioni gravi ed anche ustioni. Il consiglio è di sperimentare prima il grado di tollerabilità: fare un'applicazione all'interno del braccio; se dopo dodici ore il rossore
sparisce senza conseguenze significa che la preparazione scelta può essere usata tranquillamente. Nel caso contrario diminuire la dose di peperoncino.
Caduta dei capelli
Il potere stimolante del "capsicum" ha un'azione benefica sul cuoio capelluto. La tradizione popolare calabrese attribuisce poteri miracolosi al
peperoncino contro la caduta dei capelli. La lozione si prepara così: far macerare per 8 giorni 3 peperoncini in un litro di alcool. Filtrarla e frizionare due volte al giorno. Con pazienza.
Avendo come riferimento una certezza: nei popoli che consumano peperoncino le calvizie sono rare.
Cancro
Il peperoncino anti-cancro è un'affascinante teoria, sostenuta da studiosi autorevoli. Per il prof. Giulio Tarro, oncologo di fama internazionale, sono proprio le sostanze presenti nel capsicum ad assicurare un rafforzamento delle difese immunologiche contro le degenerazioni tumorali. Il prof. Umberto Veronesi, presidente dell'Unione Internazionale contro il cancro, riconosce il contributo dei conservanti alimentari antiossidanti nella lotta al cancro dello stomaco. E il peperoncino è uno dei più potenti anti ossidanti a nostra disposizione. La dieta Moerman anti-cancro, sperimentata in Olanda dal 1930, in pratica somministra ai pazienti cibi nei quali ci sia iodio, acido citrico, vitamine del gruppo B, ferro, zolfo, vitamina A, vitamina E, vitamina C. Secondo la teoria che questi elementi, ristabilendo una giusta ossigenazione e riequilibrando il metabolismo, siano in grado di prevenire i tumori. Ora , come si sa, molte delle sostanze preferite dalla dieta Moerman sono presenti in quantità ottimali nel peperoncino. Soprattutto le vitamine A, E, C e il ferro. In particolare poi l'importanza e il ruolo della vitamina C nella lotta ai tumori è stata sottolineata da molti studiosi e ricercatori, primi fra tutti, quelli del centro oncologico americano di Bethesda. Ed è solo il caso di ricordare che le quantità di vitamina C presente nel peperoncino è elevata. Tant'è che proprio studiando la paprika il prof. Szent Gyorgy riuscì a scoprirla ottenendo per questo il premio Nobel per la medicina nel 1937.
Depressione
In Cina il peperoncino rosso viene normalmente utilizzato contro la depressione, soprattutto quando questa si accoppia all'inappetenza. Non sono da meno in India dove la medicina ayurvedica sostiene che il peperoncino "stimola lo spirito e il sangue". Senza ricorrere a queste lontane tradizioni non c'è dubbio che un buon piatto di pasta aglio, olio e peperoncino, mangiato in compagnia, aiuta a superare in allegria tutti i piccoli problemi depressivi.
Digestione difficile
Delle qualità stomatiche del peperoncino detto all'inizio del capitolo.La preferenza è senz'altro per i digestivi al peperoncino che sono in
commercio. In caso di necessità vanno bene anche 2 gr. di polvere di peperoncino chiusi in una cialda e ingoiati con un pò d'acqua. Come cura preventiva è bene cospargere di peperoncino in
polvere le pietanze per le quali si prevede una difficile digestione.
Distorsioni
La tradizione popolare indica un rimedio rapido contro le "brutte storte". Sbollentare in acqua calda, per un attimo, alcuni peperoncini. Spezzettarli e farne un cataplasma da applicare sulla parte dolorante.
Emorroidi
Molti rinunciano al piccante perchè temono le..... conseguenze delle emorroidi. Tutto a causa di vecchi pregiudizi e disinformazione. Già nel 1857
l'Accademia medica francese sanciva ufficialmente la validità del peperoncino contro ogni tipo di emorroidi. Una cosa è certa, nel giro di poche settimane spariscono congestione e dolore.
L'azione terapeutica è dovuta alla vitamina K2 che è antiemorragica e alla capacità caratteristica del peperoncino che per "chiudere" le ferite "chiama in soccorso" le piastrine, la fibrina
e tutti i materiali di riparazione. Si ottiene così un aumento di sangue nelle zone interessate fino alla cicatrizzazione. Si consiglia di iniziare la cura con una dose massiccia di peperoncino
in polvere sui cibi (0.2 gr. ogni 10 kg. di peso corporeo al giorno). All'inizio potrà verificarsi una recrudescenza dei sintomi, poi nel giro di un mese i fenomeni della malattia
scompaiono.
Ferite
Per le ferite in genere c'è un'azione simile a quella delle emorroidi. Sempre la tradizione popolare prescrive impacchi con acqua sterilizzata nella
quale è stato sciolto un pizzico di peperoncino. Il bruciore è forte... la cicatrizzazione assicurata.
Fermentazioni intestinali
Nell'intestino il peperoncino svolge un'azione antiputrefattiva e antifermentativa. Impedisce che le tossine passino nel sangue. E' un'azione
preventiva particolarmente utile in un tipo di alimentazione come quella moderna con cibi raffinati. senza scorie e una lunga permanenza del cibo nell'intestino.
Insufficienza epatica
Le cucine orientali usano abbondantemente il peperoncino e superano così ogni problema di fegato e cistifellea. L'uso abbondante di peperoncino in
cucina ha dato anche da noi ottimi risultati. Addirittura anche contro la cirrosi epatica.
Laringite
Il peperoncino funziona bene come decongestionante e antinfiammatorio contro laringiti, raucedini e tossi spasmodiche. Una ricetta semplice per i
gargarismi. Fare macerare in alcool a 90° 2 gr. di polvere di peperoncino per 12 ore. Filtrare e usare 10 gocce del liquido ottenuto in 1/2 bicchiere di acqua calda.
Malattie cardiovascolari
Ottimi servizi il peperoncino offre come cura preventiva dall'infarto e delle malattie cardiocircolatorie. L'uso costante di peperoncino abbassa il
livello di colesterolo nel sangue; aiuta il cuore; agisce come vasodilatatore con grossi benefici per i capillari e per le arterie coronarie. Il seme del peperoncino contiene molti acidi
polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo in eccesso e i trigliceridi. L'attività fibrinolitica stimolata dal "capsicum" diminuisce l'insorgere di "trombi" che, oltre all'infarto,
causano anche le "trombosi". Nella rivista "Salve" di ottobre 1985 è scritto a questo riguardo: "Studiosi thailandesi riferiscono che il capsico, una specie di peperoncino rosso, caro alla
cucina del loro paese, stimola l'attività fibrinolitica.... probabilmente sufficiente a prevenire la formazione di coaguli e trombi e a contribuire alla bassa incidenza delle malattie
trombo-emboliche che è caratteristica del popolo thailandese".
Prostatite
La medicina popolare cinese prescrive brodo di pollo al peperoncino per stimolare l'emissione dell'urina nelle persone sofferenti per
l'ingrossamento della prostata. Questa malattia si può prevenire e curare con un'alimentazione in cui sia quotidianamente presente il peperoncino.
Tabagismo
Il peperoncino e una solanacea, come il tabacco. Su questo si basano le molte teorie del pepeperoncino come anti-fumo. In pratica l'organismo
tabacco-dipendente riceve col peperoncino, sostanze simili senza il danno della carbonizzazione. E in più la vitamina C preziosa per un fumatore.
Ulcera gastrica
In Europa un ammalato di ulcera gastrica viene quasi sempre messo a dieta. In Medio-Oriente viene curato con acquavite e peperoncino. La tradizione
medio-orientale si sta diffondendo in molte parti del mondo. Il problema dell'ulcera gastrica è dovuto ad un indebolimento della mucosa dello stomaco. Il peperoncino ha un apporto vitaminico che
ristabilisce un equilibrio di sostanze nella circolazione sanguigna quindi, il sangue porterà alle cellule che producono la mucosa intestinale più "materiale da costruzione", permettendo quindi
di riformare quella parte di mucosa che si era lacerata. Nel caso dell'ulcera gastrica però bisogna stare attenti a mangiare peperoncino. La Capsor ha ideato per questo delle capsule
gastroresistenti che sciogliendosi direttamente nell'intestino, danno il loro apporto benefico, senza provocare bruciori.
Vene varicose
Molte testimonianze documentano la guarigione in soggetti sofferenti di varici. Il miglioramento è senz'altro determinato dalla diminuizione del
colesterolo nel sangue e da un maggiore equilibrio nella pressione che si ottiene con una dieta al peperoncino.
Chi non può mangiarlo
Il peperoncino non ha controindicazioni precise. A patto che venga usato con equilibrio e moderazione. E' da sconsigliare sicuramente ai bambini per
i quali è bene aspettare che abbiano almeno 12/13 anni. Non ne devono abusare coloro che soffrono di reflusso gastrico, acidità di stomaco, ulcera, epatite, cistite ed emorroidi. L'eccesso può
provocare irritazioni alla mucosa intestinale, infiammazioni gastrointestinali allo stomaco e anche ai reni. C'è da precisare comunque che, in dosi terapeutiche, può addirittura essere
utile proprio per guarire dalle malattie sopra elencate. Non bisogna dimenticare che il peperoncino è un antifermentativo e quindi utile per la digestione e la prevenzione di infezioni
intestinali. Nell'uso esterno, un impiego eccessivo può provocare arrossamenti prolungati e anche la formazione di ulcere e vesciche. In ogni caso il consumo di peperoncino non deve mai essere
eccessivo e deve essere determinato dalla tolleranza personale.
La tintura madre
Le tinture madri sono la base di partenza di molti rimedi omeopatici. Il principio su cui si basano è l'estrazione alcolica per macerazione delle
sostanze medicamentose; in genere da piante fresche o da frutti macinati subito dopo il raccolto. Questa pratica consente un'utilizzazione delle sostanze medicamentose con dosaggi costanti in
qualsiasi momento dell'anno. La tintura madre del peperoncino si ottiene mettendo a macerare in alcool i peperoncini freschi. Il rapporto deve essere di uno a sei cioè a 100 gr. di peperoncino
devono corrispondere 600 gr. di alcool. La tintura madre viene utilizzata per la preparazione di lozioni o pomate per uso interno ed esterno. La dose consigliata per uso interno è da 1 a 4 gocce
in un pò d'acqua. Per gargarismi ne bastano solo 3 gocce in mezzo bicchiere d'acqua. Per le utilizzazioni specifiche vedere le indicazioni in questo capitolo, * con
la ripetuta raccomandazione di procedere sempre con attenzione e cautela.
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